
Il Camino Primitivo è il più antico dei Cammini di Santiago, quello che re Alfonso II delle Asturie percorse nel IX secolo quando, da Oviedo, decise di raggiungere il luogo del ritrovamento della tomba dell’Apostolo Giacomo. Da allora, questo percorso è diventato il simbolo dell’autenticità: meno battuto rispetto al Francese, più duro per i suoi dislivelli, ma incredibilmente gratificante.
Camminare qui significa immergersi in una Spagna verde, montuosa, intima. Non troverai folle di pellegrini, ma silenzi interrotti dal canto degli uccelli, borghi medievali addormentati e la sensazione che ogni passo ti avvicini non solo a Santiago, ma a un pezzo più profondo di te stesso.
Qual è il periodo migliore per fare il Cammino di Santiago?
Come è facile immaginare per una questione di clima il periodo migliore è da maggio ad ottobre, anche perché le giornate sono molto lunghe e avete molto tempo per camminare in sicurezza ogni giorno. Anche se è il cammino meno battuto, in estate è molto affollato, ciò significa che se volete alloggiare negli Albergues comunali dovete arrivare quanto prima a destinazione. I mesi di maggio e giugno e settembre e ottobre sono i migliori, io preferisco quelli autunnali perché statisticamente c’è meno gente, le giornate sono ancora molto belle e i colori pazzeschi.

C’è bisogno di molto allenamento per fare il Cammino di Santiago?
Non serve essere un’atleta, ma un po’ di allenamento sì. Premetto che lungo il cammino ho incontrato moltissime persone di over 70 anni, questo significa che davvero lo possono fare tutti, ma le salite asturiane sono toste, quindi meglio abituarsi a camminare 15-20 km al giorno prima di partire. Quello che mi sento di dire è che la pianificazione è tutto, studiate bene la cartina, considerando non solo la lunghezza ma anche il dislivello e dove vedete tappe troppo lunghe, magari prenotate con largo anticipo (anche mesi se andate in alta stagione) qualche alloggio privato che generalmente si trova nel mezzo delle tappe. Io suggerisco sempre di programmare qualche giorno in più perché in caso in cui la stanchezza fosse troppa è bene riposarsi un giorno e poi proseguire carichi e riposati, invece di sfiancarsi. È sì, una sfida, ma soprattutto un piacere.

Durante il Cammino di Santiago devo per forza dormire in ostello?
No, ci sono anche pensioni e piccoli hotel lungo il percorso. Gli albergue restano l’opzione più economica e social, ti permettono di viaggiare spendendo davvero poco, costano circa 10€ a notte e ti danno la possibilità di cucinare. Ovviamente puoi alternare, concedendoti ogni tanto una comodità in più, ma non in tutte le tappe di trovano alloggi particolarmente lussuosi, considera sempre una costante di semplicità.
È sicuro per una donna da sola fare il Cammino di Santiago?
Sì, è considerato sicuro. Il Cammino in generale è una comunità solidale. Basta seguire le normali regole di prudenza (non camminare al buio, avvisare se si cambia percorso). Lungo il cammino si incontrano spesso altri pellegrini, si attraversano strade e piccoli villaggi quindi non avrete problemi, considerate che se vi trovate in difficoltà c”è anche un servizio di taxi che ti può recuperare durante la giornata e portare alla tappa successiva, chiedete al vostro albergue o hotel prima di uscire la mattina, perché i taxi coprono zone limitate quindi cambiano man mano che andate avanti.
Come posso fare se non voglio portare lo zaino lungo il Cammino di Santiago?
Anche se per molti il Cammino è una “sfida da uomini duri”, credo che sia più opportuno sapersi ascoltare, in base alla propria forza fisica, perché non diventi un incubo. Ci sono molti servizi che prevedono, qui sotto trovate i contatti per il tratto asturiano, ovviamente ci sono anche altri servizi, poi in Galizia dovrebbe cambiare.

Serve l’assicurazione medica per fare il Cammino di Santiago?
Assolutamente sì. In Spagna la sanità è pubblica, ma una polizza copre eventuali spese extra, rientri o imprevisti. Meglio non rischiare, specialmente perché si fa un’attività che coinvolge il corpo e perché non sempre ci si trova vicino a grandi centri abitati, quindi sapere d’avere un servizio che copre tutti i costi per eventuali spostamenti da infortunio è importantissimo. Come forse già sai ogni mio lettore ha il 10% di sconto su ogni pacchetto assicurativo di Heymondo, basta entrare da questo link
Quanti giorni consigli di trascorrere a Oviedo prima di partire?
Oviedo è una cittadina deliziosa, molto pulita, molto curata, il centro è quasi tutto pedonalizzato, c’è molta attenzione al benessere di chi ci vive e chi ci abita. È interessante ci sono diversi punti degni di nota e secondo me vale la pena viversi anche semplicemente la vibe. Almeno due giorni secondo me valgono la pena. Per visitare la Cattedrale, i monumenti preromanici (San Miguel de Lillo e Santa María del Naranco) e gustarti la città senza fretta.
Quanti giorni sono necessari per il Camino Primitivo?
In media 12-15 giorni. Dipende dal passo: chi ha più allenamento lo fa in meno, chi vuole gustarselo lo diluisce. Personalmente consiglio sempre di prevedere qualche giorno in più, trovo che fare un’esperienza del genere di fretta, sapendo che hai un aereo da perdere, possa mettere ansia e a volte non consente al pellegrino neanche la possibilità di concedersi il riposo necessario, specialmente nel caso in cui abbia una difficoltà.

Ci sono app utili per il Cammino di Santiago?
Sì! Le più consigliate sono:
- Buen Camino de Santiago: mappe offline, tappe, alloggi.
- Gronze: dettagli su chilometraggio, dislivelli e recensioni.
- Wise Pilgrim: ottima per avere sempre aggiornamenti sulle albergue.
Quante tappe e quanti chilometri ha il Camino Primitivo?
Il percorso completo misura circa 320 km, suddivisi in 13-15 tappe, a seconda del ritmo di ciascun pellegrino. In media, servono 12-15 giorni di cammino per completarlo. È un itinerario più corto rispetto al Francese, ma molto più impegnativo dal punto di vista fisico, perché le montagne asturiane non regalano niente.

Tutte le Tappe del Cammino Primitivo Asturiano: cosa aspettarsi e cosa vedere
1. Oviedo – Grado (25 km, difficoltà media)
Si parte dalla Cattedrale di San Salvador, cuore spirituale del Cammino. Il percorso inizia subito con dolci salite e discese tra campi, boschi e piccoli villaggi. L’arrivo a Grado è piacevole, soprattutto se coincidi con il mercato domenicale, che anima la piazza principale. Il centro è piccolino, ma curato ci sono diverse case di “indianos” ossia persone emigrate a fine ottocento che sono rientrate ad inizio novecento dopo essere diventate milionarie e hanno costruito delle casa monumentali, quasi tutte in stile Art Nouveau, davvero molto bella.
👉Dove dormire e mangiare a Grado:
- Vai a mangiare da Pepe el Bueno, è un ristorante molto famoso, fa cucina super tradizionale asturiana sia di pesce che di carne, tutto delizioso, anche se preparatevi a portate mastodontiche.
VILLA GRADO Suites: un alloggio davvero curato, ogni appartamento è fornito di ogni comfort, anche di una bellissima vista sul centro storico, alcuni hanno anche una terrazza privata.
Hotel Areces: molto carino, curato, personale disponibile, pulito, perfetto per riposarsi dopo una lunga camminata.
El Lacayo de Sestiello: questa bellissima struttura si trova poco fuori il centro, immersa nella natura, ha anche un bellissimo spazio all’esterno e un ristorante interno

2. Grado – Salas (22 km, difficoltà media)
La tappa attraversa paesaggi rurali fino a Salas, si attraversano molti pascoli con mucche in libertà, aziende agricole locali, ancora per fortuna di dimensioni medie, dove osservare il lato agricolo delle Asturie.
Visitare Salas, in Asturias, significa immergersi in un ricco patrimonio storico e artistico che spazia dal prerrománico al gótico tardío. Uno dei luoghi più affascinanti è senza dubbio la Iglesia Prerrománica de San Martín, risalente ai secoli VIII-IX e ricostruita nel 951 dal presbítero Adefonsus Confessus. Oggi conserva importanti frammenti decorativi ed epigrafici, come splendide lápidas con cruz latina e finestre ajimezadas, che testimoniano la vitalità artistica del regno asturiano. Legata a questo periodo è anche la lápida con inscripción de cruz latina, un raffinato esempio di scultura medievale che mostra la centralità del simbolo della croce come emblema del potere regio. A completare il percorso si trova la Colegiata de Santa María la Mayor, costruita a partire dal 1549 per volontà di Don Fernando de Valdés, arcivescovo di Siviglia e Inquisidor General. La collegiata, con il suo elegante stile gótico tardío e gli elementi rinascimentali introdotti da maestri come Rodrigo Gil de Hontañón, Diego Vélez de Rada e Gonzalo de Güemes Bracamonte, custodisce cappelle laterali, portici e volte stellate che sorprendono per leggerezza e armonia. Accanto, il palazzo della famiglia Valdés-Salas e la torre campanaria contribuiscono a dare al complesso l’aspetto di una fortezza, simbolo del potere nobiliare della casata. Passeggiare tra questi edifici permette di scoprire la storia di una piccola villa asturiana che fu crocevia di monarchia, religione e aristocrazia, e che ancora oggi conserva la memoria viva del suo illustre passato.


👉 Dove Mangiare e Dormire:
Non perdetevi una sosta da Casa Sueño, una vera oasi di pace, nata dalla passione di due pellegrini che si sono incontrati sul cammino e hanno deciso di creare il luogo perfetto, c’è sia un hotel che un albergue, il ristorante è oggimo, hanno un frutteto e un orto sui tetti delle costruzioni. Patricia sarà la miglior ospite che incontrerete. Ricordatevi di prenotare con tantissimo anticipo perché è sempre pieno.
La Figal de Xugabolos: altro alloggio delizioso che ha sia hotel che albergue, con una splendida terrazza per rilassari, prenotate sempre con anticipo.
Provate i Carajitos, dolci locali fatti solo con nocciole, zucchero e chiara di uovo, li trovate da La Tienda del Profesor, sono buonissimi!

3. Salas – Tineo (20 km, difficoltà media-alta)
Qui il cammino si fa più impegnativo, con salite che mettono alla prova. Tineo è una tappa importante: città storica, nota per la sua ospitalità verso i pellegrini sin dal Medioevo. Se le gambe vi reggono, o prendendo un altro mezzo, potete fare una deviazione per il Monastero di Obona, un po’ fuori dal percorso ma patrimonio culturale del Cammino, la chiesa è ancora funzionante, semplice ma con un altare in legno molto bello, mentre il monastero purtroppo è diroccato.
👉 Dove dormire a Tineo: il posto più bello forse di tutto il tratto asturiano del cammino primitivo è Palacio Meras, un hotel magnifico con stanze davvero enormi, hanno anche l’albergue se volete spendere qualcosa di meno e un ristorante niente male.
Pension Parrilla Casa Vicente: un’alternativa un po’ fuori dal paesino, perfetta se amate la carne perché questo posto è famoso per la parilla.

4. Tineo – Pola de Allande (27 km, difficoltà alta)
Una delle tappe più dure: lunghezza, dislivello e poca ombra la rendono impegnativa. Questa per me è stata la tappa più bella, il paesaggio è pazzesco, cambia continuamente, la valle si apre il paesaggio è davvero stupendo, aiuta nella difficoltà. All’arrivo, Pola de Allande accoglie i pellegrini con le sue case tradizionali e il ricordo di un passato minerario.
Allande, è uno dei territori meno conosciuti ma più affascinanti del Principato. Il suo paesaggio montuoso, dominato dal Pico Panchón (1411 m), regala scenari spettacolari e villaggi dall’autenticità arcaica. La Sierra de los Lagos divide il territorio in due aree culturali distinte: a ovest i “gallegos”, con tradizioni simili a quelle del confine astur-galiziano, e a est i “curitos”, più vicini agli usi del centro della regione. La storia di Allande affonda le radici nella preistoria: tumuli funerari e il dolmen di Entrerríos testimoniano insediamenti dell’Età del Bronzo, mentre i castros, tra cui spicca quello di San Chuis, raccontano la vita celtica dell’Età del Ferro. Durante l’epoca romana, la zona fu intensamente sfruttata per l’oro, con opere imponenti come la “ruina montium” ancora riconoscibili nei toponimi legati al prezioso metallo (Valle d’Or, Montefurao, Río Oro).

Il patrimonio storico-artistico è ricco e variegato: la chiesa romanica di Santa María de Celón, risalente al XII-XIII secolo conserva strutture medievali e affreschi che ne sottolineano l’importanza. Non mancano esempi di architettura “indiana”, frutto del rientro degli emigranti dalle Americhe, né edifici signorili come il Palacio Cienfuegos, costruito nel XVIII secolo da una delle famiglie più influenti della zona. A ricordare la lunga tradizione migratoria c’è anche il Monumento al Emigrante, simbolo della ricerca di nuove opportunità all’estero.
👉 Dove mangiare e dormire a Pola de Allande:
La Nueva Allandesa, segnatevi questo posto, è uno dei pochissimi alloggi, semplici ma decente, prenotate con largo anticipo. Anche se non riuscite a dormire dovete assolutamente andarci a mangiare, si dice che qui si mangi la migliore Pote de Brezas e la migliore Favada delle Asturie, in effetti erano pazzeschi.
5. Pola de Allande – La Mesa (22 km, difficoltà molto alta)
Questa è la tappa “mitica”: la salita al Puerto del Palo, oltre i 1100 metri. È dura, ma il panorama dall’alto ti fa dimenticare la fatica. Da lì si scende fino a La Mesa, piccolo villaggio montano. La salita della valle è molto impegnativa è consigliato partire molto presto la mattina, visto che si superano i 1000mt ricordatevi che può esserci un bel vento freddo quindi partite equipaggiati.

6. La Mesa – Grandas de Salime (16 km, difficoltà media)
Discesa lunga e a tratti tecnica fino a Grandas de Salime, famosa per il suo museo etnografico e la diga sul fiume Navia. Per molti la diga è un monumento da ammirare, per quanto abbia un’utilità chiarissima e necessaria, personalmente mi mette piuttosto ansia. All’interno della sala macchina c’è un grande murales, ma è molto difficile poter accedere con una visita guidata per vederlo. Lungo la discesa ci sono diversi punti panoramici successivi.
Grandas è un ottimo posto per capire la vita rurale asturiana di un tempo, grazie al suo museo ricchissimo. La sua chiesa medioevale è molto suggestiva, mi ha meravigliato la grandezza anche del suo chiostro, mostra quanto era centrale la religione prima anche in un borgo coì piccolo.
👉 Dove mangiare e dormire a Grandas de Salime: Albergo Ristorante A Reigada: davvero buonissimo, è famoso per le sue bistecche alla griglia, ma devo dire che anche i piatti di pesce e il cachopo erano fantastici. Ha anche delle camere, è una buona soluzione.

7. Grandas de Salime – Fonsagrada (27 km, difficoltà alta)
Ultima tappa asturiana, che conduce in Galizia. La salita verso A Fonsagrada è dura e lunga, ma segna l’ingresso in un nuovo mondo: dalle montagne delle Asturie ai boschi galiziani.
👉 Da non perdere: la famosa “tarta de Fonsagrada”, dolce tipico che ti sembrerà un dono del cielo dopo tanta fatica.
👉 Dove dormire a Fonsagrada:
- Hote Portico: molto carino, con stanze davvero grandi e molto confortevoli.
- Cantábrico Fonsagrada: hanno delle camere molto curate, moderne, restrutturate da poco, spaziose
Non ho proseguito con il racconto delle tappe galiziane perché non le ho fatte, non ho ancora completato tutto il cammino, spero un giorno di fare un articolo completo.
Il Camino Primitivo nelle Asturie non è il più facile, né il più comodo. Ma forse è proprio questo che lo rende così speciale. Ogni passo è guadagnato, ogni villaggio scoperto sembra un dono, ogni incontro con altri pellegrini diventa indimenticabile.
Se cerchi un cammino autentico, lontano dalle folle, capace di metterti alla prova ma anche di regalarti emozioni forti e pure, allora questa è la tua strada.