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Nell’episodio 53 del podcast Travel Therapy, vi accompagno in un viaggio fuori dall’ordinario insieme a un ospite che definire “avventuroso” è riduttivo: Sebastiano Ramello, conosciuto sul web come Loco nel mondo. Scrittore, esploratore, ex fotoreporter e oggi anche consulente internazionale nel settore vinicolo, Sebastiano ha trasformato la sua vita in una collezione di storie incredibili che sembrano uscite da un romanzo – e alcune, in effetti, lo sono davvero.

Fin dalla sua infanzia, Sebastiano è stato immerso nello spirito del viaggio. Cresciuto con i racconti del padre che attraversava l’Europa in autostop negli anni ‘60, ha fatto dell’esplorazione il fulcro della sua esistenza. Ma i suoi viaggi non sono mai stati “turistici”: sono esperienze di immersione totale nei territori e nelle culture, spesso in contesti difficili o dimenticati.

Nel podcast, racconta del suo primo viaggio fuori Europa, nel Messico degli anni ’90, ispirato dalla lettura di autori come Castaneda. Una spedizione che lo porta a contatto con gli zapatisti e che si trasforma presto in un susseguirsi di avventure estreme: sequestri, assalti a mano armata, fughe nella giungla, e poi – con un coraggio fuori dal comune – il ritorno nello stesso paese per superare la paura e onorare la complessità del Messico.

Da quel momento, il mondo diventa casa: India, Cina, Nepal, Guatemala, e le isole Canarie. Ma non si tratta solo di “vedere il mondo”, quanto di viverlo profondamente. Sebastiano ci racconta del progetto sociale nato in India con la sua famiglia, “Loco nel mondo”, che ha portato alla costruzione di una casa per una famiglia bisognosa e alla creazione di una piccola rete solidale basata sulla restituzione. E ancora, della scuola che ha contribuito a costruire nello slam di Pokhara, in Nepal, e dell’incredibile esperienza come fotografo durante l’insediamento del leader maoista Pachandra a Kathmandu.

Durante la puntata si parla anche dei suoi libri. Il primo, La Maschera, è un thriller internazionale scritto poco prima della pandemia, che anticipa tematiche legate alla diffusione di un virus. I successivi – In viaggio con Maneki e il terzo in uscita ambientato sull’Himalaya – raccontano in forma narrativa i suoi viaggi più profondi, tra autostop ad alta quota e traversate in barca a vela tra le Canarie.

Oggi Sebastiano affianca alla scrittura e al lavoro nel vino l’idea di portare piccoli gruppi di viaggiatori in esperienze immersive nei luoghi che ha amato. Per lui, il viaggio non è mai stato una fuga o una collezione di bandierine, ma una continua ricerca di senso, di contatto umano, e di libertà. Non una libertà da qualcosa, ma verso qualcosa.

Questo episodio è un invito potente a ripensare il viaggio come forma di trasformazione e di crescita. Una narrazione intensa che parla di coraggio, radici, incontri e cambiamenti. E che ricorda, come dice Sebastiano stesso, che i veri viaggi cominciano spesso dopo essere tornati.

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