
La Pista restaurant si trova direttamente sul rooftop del Lingotto, luogo iconico di Torino, ovvero l’ex stabilimento Fiat con la pista per il collaudo delle vetture oggi trasformato in giardino botanico. Un complesso industriale di valore storico, artistico e documentario, eccezionale testimonianza di architettura funzionalista. Al centro di questo palcoscenico straordinario si trova La Pista Restaurant, affacciato tra le colline torinesi e le Alpi occidentali. Una destinazione culinaria di ricerca e qualità che qui trovano una nuova sinergia. Potrete scegliere fra i menù degustazione dello chef Alessandro Scardina: tradizione piemontese (Radici, gli essenziali), vegetariano (Botanic World) o il più creativo se preferite affidarvi all’estro del cuoco (Trust). Qualunque sia la scelta, il risultato è rimarchevole, piatti di sostanza, equilibrati, sapori intensi e un’interminabile desiderio di far presto ritorno.
La squadra
Personale cucina:
– Alessandro Scardina, head chef
– Mattia Minciardi, sous chef primi
– Daniele Milone, chef de partie secondi
– Mattia Gizzi, antipasti
– Jacopo Giordani, entrée
– Giacomo Talmone, pastry chef
– Tatiana Chorna, pastry chef
Personale di sala:
– Sterrantino Davide, maitre e sommelier
– Giada Lusso, chef de rang
– Federica Lancellotti, chef de rang
– Matteo Morabito, runner
– Stefano Chiodi Latini, direttore del ristorante
-Mattia D’Agnelli assistant maitre
Il nostro tavolo…
Stappiamo l’apertivo di benvenuto!
…e salutiamo lo chef!
Iniziamo con gli amuse bouche!
Simpatico entrèe a forma di granchio farcito con della sardella realizzata con rossetti di Manfredonia e miso di peperone crusco, pimenton dulce e sale al 3%, rucola selvatica. Una danza per il nostro palato!
Gli snack di benvenuto qua sono sempre più colorati!
Ci prepariamo alla prima portata con lo Champagne Cuvée Brut Prestige – Taittinger
Un assemblaggio elaborato a partire da una cinquantina di cru diversi e composto per il 40% da Chardonnay e per il 60% da Pinot provenienti da vendemmie di annate diverse perfettamente portate a maturazione.
Il corpo è brillante, di colore giallo paglierino dorato. Le bollicine sono fini, la spuma è discreta e persistente. Il naso, molto espressivo e aperto, offre al tempo stesso note di frutta e brioche, delineando aromi di pesca, fiori bianchi e baccello di vaniglia. L’attacco in bocca è vivace e fresco, molto armonico. Seguono poi sapori di frutta e miele, in un’espressione delicata.
Che accompagna perfettamente la guancia di razza condita con bergamotto kosho e panata nel panko, insalata di finocchi, scoby di kombucha e erba cipollina. Un’esplosione di sapori!
Stappiamo ora un Bourgogne Aligoté 2022 – Pierre Morey
Giallo paglierino intenso alla vista. Regala al naso un sacco di sentori floreali, seguiti da ricchi profumi di scorza d’agrumi e da decisi toni minerali e di pietra bagnata. L’assaggio è fresco e croccante, con una finitura ancora agrumata e sorretta da una bella spalla acida.
I lievitati e gli accompagnamenti sono incredibili:
- Sfogliato, focaccia genovese, pane misto semi a lievitazione naturale (farine di Mulino Vigevano)
- Picanha stagionata con koji di riso, miso e ricotta, e patè di fegato di rana pescatrice e miso rosso (cheddar fish).
- Olio “Mia Poesia” di Raffaelli
Come primo antipasto proviamo la tartare di fassona, condita con garum di ricci, salsa al dragoncello, caramello allo zenzero e tempura croccante. Spettacolare!
Per il prossimo antipasto ci propongono il Verduzzo Scodovacca 2015 – Denis Montanaro
Un salto in Friuli Venezia Giulia color giallo oro antico con riflessi ambrati, intenso e di ottima consistenza. Al naso emergono subito note fruttate di albicocca, datteri e fichi secchi, unite a lievi note floreali di glicine e camomilla; in sottofondo sentori di erbe aromatiche, salvia e fiori secchi. Al palato si presenta intenso, di corpo, caldo ed equilibrato, dolce ma con una piacevole nota di freschezza. Lungo e persistente il finale.
Molto apprezzato con le lumache di Cherasco al barbecue, salsa di ostriche sake fermentate, kale, estrazione di verdure e spuma fondente ai funghi.
Proseguiamo con Filagnotti 2021 – Cascina degli ulivi
Il Cortese è un vitigno a bacca bianca originario della provincia di Alessandria e dei Colli Tortonesi, è un vino fresco ed equilibrato. Si distingue per la sua tipica mineralità ferrosa, data dal suolo, controbilanciata alla perfezione dalla grassezza. Sapido, fine e lunghissimo, con una grande predisposizione per l’invecchiamento.
Abbinato agli spaghettoni monograno Felicetti cotti in un estratto di rapa rossa e aringa affumicata, fonduta di parmigiano 30 mesi, aringa sott’olio e caviale d’aringa. Cremosi e di grande persistenza.
Passiamo ora al ragù di rana, spuma di latte al rafano e foglie di cavolo rapa grigliate.
Sapientemente accostato a un calice di Rossese Bio Vio 2023 – U Bastio
Rosso ligure proveniente dalla Riviera di Ponente, nei pressi di Albenga. Affina per breve periodo in vasche di acciaio e sprigiona una personalità schietta ma molto fine, dai profumi vinosi e di piccoli frutti di bosco, uniti a dettagli di rose selvatiche, mentre al sorso è pacato, morbido, elegante e persistente.
Chiudiamo in bellezza con Furore Costa d’Amalfi – Marisa Cuomo
Al pari di Piedirosso e Aglianico, Furore è un vino rosso con riflessi rubino, profumo caratteristico di ciliegia matura liquirizia. Sapore morbido, caratterizzato da un piacevole fondo di note speziate.
In abbinamento con l’intercosta di Angus del Nebraska, salsa acciughe siciliane e taccole Bbq.
Come pre dessert ci rinfreschiamo con un sorbetto al sakè, aromatizzato alle rose con olive batija peruviane.
Il dessert è una meraviglia non solo per il palato, ma anche per gli occhi! Frangipane agli anacardi, gelato alla cera d’api, miele al polline latto.
Grazie di cuore…e alla prossima!!
Cucina
Lo chef Alessandro Scardina sceglie il mondo per rappresentare la sua idea di cucina ispirata ai tanti sapori scoperti e amati nei suoi soggiorni all’estero. Tocchi fusion ed esotici, influenze giapponesi e peruviane vanno ad amalgamarsi con preparazioni classiche e materie prime di qualità, rigorosamente stagionali, per una varietà di suggestioni capace di declinare in chiave contemporanea anche la tradizione più pura.
Servizio e accoglienza
La location vale certamente la pena di una sosta maggiore, piacevole affacciarsi e dare un’occhiata al grande circuito ma anche gli interni hanno il loro fascino: accomodarsi nei suoi locali ampi, luminosi, con vetrate imponenti regala un senso di comfort. I tavoli sono ben distanziati tra loro per un’atmosfera intima e rilassata. Il team è molto affiatato, lo si percepisce dall’accoglienza ai saluti finali, sempre sull’onda di una grande attenzione per l’ospite.
Conclusioni
All’interno di un complesso industriale di valore storico, artistico e documentario, avrete la possibilità di provare una cucina creativa, molto personale, fautrice di idee innovative e originali. La Pista Restaurant è una destinazione culinaria di grande ricerca e qualità davvero imperdibile.
La Pista
Via Nizza, 262, 10126 Torino TO
Telefono: 011 1917 3073
Mail: info@lapistaristorante.com
Sito web: https://ristorantelapista.com/