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Nel suggestivo borgo di Oleggio (NO), strategicamente collocato a soli 15 minuti dall’aeroporto di Malpensa, equidistante tra Novara e Arona, si trova Casa Celesia, un raffinato ristorante gourmet che sta rapidamente conquistando il favore degli ospiti e delle più autorevoli guide enogastronomiche. Di recente apertura, questo luogo rappresenta un’armoniosa fusione tra innovazione culinaria e tradizione, offrendo un’esperienza gastronomica indimenticabile.

Un’Ambiente Raffinato ed Elegante

Appena varcata la soglia di Casa Celesia, si viene immediatamente accolti da un’atmosfera calda e raffinata. Gli interni, studiati con cura, offrono un mix armonioso di elementi moderni e tocchi classici. Le pareti dai toni neutri sono impreziosite da Murales d’autore a cura di artiste locali.

Le luci soffuse creano un ambiente intimo e accogliente, perfetto per una cena romantica o una serata speciale con amici e familiari.

Il ristorante è dotato di una sala principale spaziosa e di alcune salette private, ideali per eventi esclusivi e cene riservate. La disposizione dei tavoli garantisce privacy e tranquillità, permettendo agli ospiti di godere appieno della loro esperienza culinaria senza distrazioni.

La Carta dei Vini in collaborazione con Tre Archi Distribuzione – Oleggio (NO)

La carta dei vini di Casa Celesia è all’altezza della qualità del cibo, con una selezione eccellente di etichette italiane e internazionali. Ogni vino è scelto con cura per esaltare i sapori dei piatti e offrire un’esperienza enogastronomica completa. La Sommelier è sempre disponibile per guidare gli ospiti nella scelta del vino perfetto, offrendo consigli personalizzati e abbinamenti sorprendenti.

Champagne Philippe Gonet MESNIL-SUR-OGER · Côte De Blanc (France) Extra Brut BB della Scuderia Tre Archi Distribuzione

La Maison Philippe Gonet, nata nel 1910, è situata a Mesnil-sur-Oger nel cuore della Côte des Blancs, zona collinare classica e molto prestigiosa a sud della Marna, dove si coltiva principalmente lo Chardonnay. La Famiglia Gonet ha una storia di sei generazioni di viticultori ed è una realtà strettamente familiare. Oggi sono Chantal e Pierre Gonet a condurre l’azienda che vanta la proprietà di 20 ettari, ripartiti in 35 parcelle situati in 8 villaggi differenti. Pierre segue la vigna, la cantina e tutta la produzione e Chantal la commercializzazione. I Blanc de Blancs sono la loro migliore espressione.

Ottima selezione di Pani (anche grani antichi), cracker con estratto al Pomodoro e grissini tirati a mano con farina di riso, ad accompagnare un Burro montato davvero Clamoroso.

Momento didattico! 

Una vera chicca del territorio!

Per noi prima della cena, una occasione imperdibile di degustazione verticale delle migliori annate di un vino pluri-premiato del territorio, il Nebbiolo dell’Alto Piemonte Valentina della cantina Il Roccolo di Mezzomerico (NO).

A Tavola!

Proseguiamo con una degustazione alla cieca di altre pregiate bottiglie.

Calza per la cieca… Powered by @stefafood.

Piattooooooo! 

Spuma di riso con ricotta affumicata, carbone vegetale e asparagi marinati

Un piatto di apertura che gioca con consistenze, temperature e contrasti aromatici, offrendo un’esperienza gustativa raffinata e sorprendente.

La spuma di riso, eterea e setosa, apre il palato con la sua dolcezza delicata e il ricordo rassicurante della tradizione cerealicola italiana. Leggera ma non evanescente, funge da tela neutra e cremosa, sulla quale si dipanano gli altri elementi con nitida precisione.

La ricotta affumicata, in controcanto, apporta una nota decisa e sapida, con il suo profilo aromatico affumicato che abbraccia e impreziosisce la morbidezza del riso, creando un contrasto elegante tra comfort e carattere.

Il carbone vegetale, dona una leggera mineralità e un accento visivo di grande impatto scenico, mentre gli asparagi marinati, croccanti e lievemente acidulati, introducono freschezza, verticalità e una nota erbacea che ravviva l’intera composizione.

Il risultato è un piatto moderno e concettuale, ma profondamente leggibile, che invita a riflettere sulla purezza degli ingredienti e sull’arte del bilanciamento.

Polentina fritta con maionese di Polpo, ciada di riso con ristretto al peperone e Toma di Alpeggio.

Sull’alzatina, Bignole fritte con Prosciutto di Parma e una ricotta vaccina.

Il Burro con sale nero delle Hawaii  (Black Lava).   Crea davvero dipendenza… 😉

Storione marinato e cotto al vapore con anice stellato, caviale italiano, fave e menta

Un piatto che parla il linguaggio della finezza, dove ogni elemento è calibrato per esaltare la nobiltà dello storione senza mai tradirne l’essenza.

La marinatura delicata prepara il palato a una carne soda ma burrosa, resa ancora più eterea dalla cottura al vapore, che conserva l’umidità interna e la naturale untuosità del pesce. Il tocco aromatico dell’anice stellato è sussurrato, mai invadente: una nota balsamica che accarezza, rinfresca e dona profondità al boccone.

Il caviale italiano, posato con sobria eleganza, apporta una sapidità calibrata, una texture che gioca in controtempo con la polpa dello storione, e una persistenza marina che conferma la vocazione del piatto.

Le fave fresche introducono una nota vegetale croccante, dolce e appena erbacea, mentre la menta, dosata con intelligenza, firma il piatto con un colpo di freschezza in chiusura, quasi eterea, che rinvigorisce il palato e invita a un nuovo assaggio.

Un piatto costruito su equilibrio, purezza e armonia. Alta cucina senza ostentazione: profondamente contemporanea, ma con radici antiche.

Vellutata di patate viola tiepida con insalatina di mare

Un incontro tra terra e mare che conquista per equilibrio, cromatismo e delicatezza sensoriale.

La vellutata di patate viola, servita a temperatura tiepida, avvolge il palato con una consistenza setosa e suadente. Le note dolci e terrose tipiche del tubero si esprimono con garbo, regalando una base cromaticamente sorprendente e gustativamente discreta, perfetta per accogliere il dialogo con il mare.

L’insalatina di mare, composta da molluschi e crostacei selezionati e cotti con precisione millimetrica, apporta una piacevole masticabilità e un’energia salina che eleva il piatto, creando un contrasto raffinato con la morbidezza della crema. I profumi iodati si fondono armoniosamente con la dolcezza naturale delle patate, mentre eventuali note agrumate o erbacee (se presenti) donano freschezza e verticalità.

Il risultato è un piatto leggero ma incisivo, che si muove tra comfort e sofisticazione, in cui la semplicità degli ingredienti diventa veicolo di eleganza e tecnica.

Un antipasto che parla sottovoce, ma con stile impeccabile.

Roast beef di cervo, fragola e mango

Un piatto che sorprende per audacia e precisione, in cui la selvaggina si veste di freschezza esotica e fruttata, senza mai perdere la sua identità nobile.

Il cervo, proposto in versione roast beef e cotto con estrema delicatezza, si presenta con un cuore rosato e una texture tenera ma compatta, che rivela la qualità assoluta della carne e una frollatura rispettosa. Il gusto è profondo, elegante, privo di eccessi ferrosi, ma con una marcata personalità che conquista al primo assaggio.

L’abbinamento con fragola e mango crea un contrasto giocato sulla dolcezza e sull’acidità naturale della frutta: la fragola apporta una nota fresca, quasi floreale, mentre il mango introduce una rotondità esotica, morbida e avvolgente. Il gioco tra caldo e freddo, carne e frutto, intensità e leggerezza è magistrale.

La frutta non è mai decorativa, ma pienamente integrata in un equilibrio gustativo dinamico, che accompagna e amplifica le sfumature del cervo senza mascherarle. Una composizione che emoziona per coerenza, originalità e precisione tecnica.

Un piatto per palati esperti, capace di fondere selvaggina e frutta con misura e grazia.
Un incontro tra bosco e tropico, interpretato con mano sicura e visione contemporanea.

Tartare di Fassona Piemontese con spuma al Bitto d’alpeggio e pepe di Java 

Un piatto che coniuga eleganza, territorialità e raffinatezza aromatica.

Al primo sguardo, la tartare si presenta con taglio fine e brillantezza impeccabile, segno di una Fassona lavorata con rispetto e precisione. Al palato, la carne esprime tutta la sua delicatezza e dolcezza naturale, con una consistenza setosa che ne esalta la freschezza assoluta.

La spuma al Bitto d’alpeggio aggiunge una nota lattica intensa ma vellutata, che avvolge la carne senza sovrastarla: la stagionatura del formaggio regala profondità e una leggera sfumatura erbacea, memoria di pascoli d’alta quota.

Il pepe di Java, dosato con intelligenza, chiude il boccone con un tocco speziato e leggermente affumicato, conferendo al piatto una persistenza elegante e una sensazione calda e balsamica che invita a un nuovo assaggio.

Un gioco di contrasti misurati e armonici, dove il Piemonte incontra l’Asia con discrezione e classe.
Una creazione che racconta tecnica, materia prima e una mano felice.

Raviolo aperto (omaggio al Maestro venerato Gualtiero Marchesi) con gamberi e noci di capesante

Un piatto che si fa dichiarazione d’intenti: omaggio colto e rispettoso al genio di Gualtiero Marchesi, reinterpretato con materie prime nobili del mare.

La sfoglia sottile, perfettamente stesa, si apre come un palcoscenico su cui va in scena la delicatezza: i gamberi si presentano crudi o appena scottati, carnosi e dolci, mentre le noci di capesante aggiungono cremosità e una vena iodata che danza tra eleganza e intensità.

L’equilibrio tra la morbidezza delle carni marine e la soavità della pasta è armonioso, senza forzature. La presentazione “aperta”, cifra stilistica dell’alta cucina marchesiana, esalta l’essenzialità degli ingredienti e invita l’ospite a partecipare attivamente al gesto gastronomico, componendo ogni forchettata come un piccolo atto creativo.

Il piatto si chiude con una persistenza lunga e pulita, giocata su note dolci-marine, con una tensione gustativa sottile ma avvolgente.

Una creazione che celebra la memoria, rinnova il linguaggio e invita alla contemplazione del gusto.

Brindiamo! Con Dom Perignon Vintage 2015

Momento Show Cooking con lo Chef Corrado Lombardo.

Che ci presenta una CLAMOROSA Fregola sarda con ragù di polpo cotto in vaso di terracotta e pane affumicato, presentata nella Pentola D’Oro Baldassare Agnelli.

Un piatto che unisce memoria, materia e tecnica in un racconto marino dal respiro ancestrale.

La fregola sarda, tostata con maestria, si presenta con una consistenza perfetta: tenace ma non rigida, capace di trattenere e valorizzare ogni sfumatura del sugo. Il ragù di polpo, cotto lentamente in vaso di terracotta, esprime al massimo la dolcezza e la profondità sapida del cefalopode. La cottura in terracotta ne esalta i toni minerali e restituisce un sapore quasi primitivo, autentico, che ricorda antiche preparazioni di tradizione mediterranea.

Il pane affumicato, ridotto in briciole croccanti o in polvere, introduce un elemento di rottura sensoriale: il fumo accarezza il piatto senza dominarlo, regalando verticalità e una nota evocativa che rimanda ai fuochi di legna e alle atmosfere rustiche di una cucina d’altri tempi.

Un equilibrio magistrale tra struttura, sapidità e profondità aromatica.

Un piatto che non si limita a nutrire, ma racconta.

Altre versioni della Fregola (Foto dai Menù Precedenti)  – Signature dish dello chef Corrado Lombardo

Fregola Sarda con ragù d’anatra sfumato al Porto, Gorgonzola Piccante Igor e germogli di acetosella.

La fregola sarda, con la sua caratteristica tostatura e una tenacità rustica ma elegante, si fa veicolo ideale per accogliere il ragù d’anatra, ricco, avvolgente, cotto a lungo per esprimere tutta la nobiltà di una carne selvatica e aromatica. La sfumatura al Porto dona rotondità e una nota vinoso-dolce che bilancia la struttura grassa del piatto, aggiungendo complessità e profondità con eleganti richiami ossidativi.

A contrasto, il Gorgonzola Piccante firmato Igor entra in scena con forza ma misura: deciso, persistente, ma sapientemente dosato, si fonde al piatto senza sovrastarlo, regalando picchi di umami e un finale pungente e raffinato.

Infine, i germogli di acetosella apportano un tocco erbaceo e acidulo, fresco e aromatico, che chiude l’esperienza gustativa con leggerezza e vivacità, pulendo il palato e lasciando un ricordo vibrante.

Un piatto che racconta territorio, tecnica e visione contemporanea, perfetto equilibrio tra comfort food e cucina d’autore.
Una creazione che avvolge e conquista.

Fregola Sarda risottata al ragù bianco di coniglio, crema di lattuga, peperone crusco e pepe di Giamaica

Un piatto che racconta il Mediterraneo attraverso una lente di alta cucina, dove ogni elemento è calibrato con intelligenza gastronomica e rispetto per la materia prima.

La fregola sarda, risottata con tecnica impeccabile, assume una consistenza cremosa e vibrante, mantenendo al contempo la sua tipica rusticità e masticabilità. Il ragù bianco di coniglio, lavorato con delicatezza, esprime tutta la dolcezza e la finezza di una carne nobile, leggera e poco invadente, arricchita da un fondo aromatico di grande eleganza.

La crema di lattuga sorprende per freschezza e tono erbaceo, donando una nota verde e vellutata che pulisce il palato e alleggerisce la componente animale del piatto. Il peperone crusco, croccante e lievemente dolce, introduce una piacevole dissonanza: un gioco di texture e un accento cromatico che richiama la tradizione lucana, rivisitata con mano contemporanea.

Infine, il pepe di Giamaica — aromatico, rotondo, con sfumature che evocano chiodi di garofano, noce moscata e cannella — chiude l’esperienza gustativa con un’esplosione elegante di calore speziato e profondità esotica.

Un piatto di grande finezza e complessità, dove tecnica, memoria e creatività si intrecciano in modo armonico. Un cucchiaio dopo l’altro, una narrazione sensoriale che seduce con grazia e identità.

Fregola sarda mantecata con zucca e pecorino, tartare di gambero.

Un piatto che seduce per la sua duplice anima: rassicurante nella base, raffinato nell’abbinamento, sorprendente nella chiusura.

La fregola sarda, tostata e perfettamente al dente, offre al palato una consistenza viva, quasi tridimensionale. Viene mantecata con una crema di zucca vellutata, dolce e solare, che regala una rotondità avvolgente e una nota cromatica calda e invitante. Il pecorino, sapido e aromatico, entra con discrezione ma decisione, donando verticalità e profondità, in un contrasto armonico tra dolcezza vegetale e umami caseario.

Il tocco finale — e raffinato — è la tartare di gambero, cruda, lucida, di straordinaria freschezza: dolce, iodato, con una consistenza morbida che si fonde con la cremosa mantecatura, elevando il piatto a un livello superiore di eleganza marina.

Il dialogo tra mare e terra si compie con grazia: nessuna nota sopra le righe, tutto è calibrato, coerente, costruito intorno alla materia prima e a una sensibilità contemporanea.

Un piatto che accarezza e sorprende, dove la memoria incontra la tecnica e la semplicità diventa lusso.

Un Barbaresco 2009 del mitico Alberto delle Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy.

Tagliolino di farine scure, pesto di zucchine trombetta, spugnole stufate, creste di gallo.

Un piatto che unisce memoria contadina, vegetali d’élite e suggestioni da cucina d’autore, in una composizione che sorprende per equilibrio, coerenza e profondità gustativa.

Il tagliolino, realizzato con farine scure (integrali e di grani antichi), si distingue per la consistenza ruvida e una leggera nota nocciolata, che dona corpo e carattere alla base del piatto. Una pasta che “morde” e trattiene il condimento con intensità rustica ma raffinata.

Il pesto di zucchine trombetta, verdura ligure per eccellenza, è lavorato con grazia: delicato, dolce, vellutato, conserva intatta la freschezza dell’orto e la trasforma in una crema avvolgente, senza coprire gli altri elementi.

Le spugnole stufate, funghi nobili dal profilo terroso e leggermente resinoso, introducono una nota boschiva e profonda, che aggiunge struttura e verticalità aromatica. Il loro carattere deciso dialoga magnificamente con le creste di gallo, ingrediente d’altri tempi, oggi riscoperto nella cucina d’avanguardia: morbide, gelatinose, sapide, con un ritorno quasi selvatico e un impatto umami che arricchisce il piatto di identità e personalità.

Un primo piatto sorprendente e intellettualmente stimolante, dove terra, orto e memoria convivono in perfetta armonia.
Un racconto di cucina italiana evoluta, che guarda al futuro con radici ben piantate nella tradizione.

Tonno scottato al cumino, con primizie e salsa di pane croccante leggermente piccante.

Un piatto che coniuga precisione tecnica, verticalità aromatica e contrasti ben calibrati, nel segno di una cucina contemporanea dal respiro internazionale.

Il tonno, scottato con tempismo, conserva all’interno tutta la sua succulenza e la consistenza carnosa tipica dei migliori tagli. Il cumino, speziatura non convenzionale ma sapientemente dosata, apporta una nota calda, leggermente terrosa e orientaleggiante, che valorizza senza coprire la dolcezza naturale del pesce.

Le primizie di stagione, scelte e lavorate con attenzione, aggiungono vivacità cromatica, freschezza vegetale e una piacevole croccantezza, creando un equilibrio armonico tra mare e orto.

A completare il piatto, la salsa di pane croccante leggermente piccante: cremosa ma strutturata, gioca su una base rustica e sapida, arricchita da una punta di piccantezza misurata che accende il palato senza aggredirlo. Un elemento che dona profondità e una nota comfort, quasi evocativa di sapori domestici elevati però con tocco d’autore.

Un piatto sofisticato, multisensoriale e contemporaneo, che sorprende per finezza e carattere, restituendo una sequenza gustativa in crescendo, dal primo morso all’ultima sfumatura speziata.

Concludiamo con un ottimo Caffè Illy e i suoi accompagnamenti.

Accoglienza e servizio:

Uno degli aspetti che colpisce maggiormente di Casa Celesia è l’eccezionale qualità del servizio. Il personale è altamente professionale, cortese e attento, capace di anticipare le esigenze degli ospiti senza essere invadente. Fin dal primo momento, si percepisce una sincera passione per l’ospitalità e una dedizione al benessere dei clienti.

Ogni dettaglio è curato con meticolosità, dal benvenuto iniziale al commiato finale, rendendo l’esperienza culinaria davvero memorabile.

Cucina:

Il Menù: Un Viaggio Sensoriale tra Tradizione e Innovazione

Cuore pulsante di Casa Celesia è la cucina, dove lo chef Corrado Lombardo con la sua brigata creano autentici capolavori culinari. Il menù, che cambia stagionalmente, è un omaggio anche ai sapori del territorio, reinterpretati con creatività e maestria.

Conclusioni:

Casa Celesia non è solo un ristorante, ma un vero e proprio luogo (Casa) dove ogni dettaglio è pensato per offrire un’esperienza di benessere indimenticabile. La combinazione di un ambiente elegante, un servizio impeccabile e una cucina straordinaria rende questo ristorante una destinazione imperdibile per chi ama il buon cibo e il buon vino.

In un’epoca in cui la ricerca della qualità e dell’eccellenza è diventata un must, Casa Celesia si distingue come un faro di raffinatezza e passione culinaria. Ogni visita è un’occasione per scoprire nuovi sapori e vivere momenti di pura gioia gastronomica. Sia che si tratti di una cena romantica, di una celebrazione speciale o semplicemente di una serata dedicata al piacere del palato, Casa Celesia è il luogo perfetto per rendere ogni occasione indimenticabile.

Non resta che prenotare un tavolo e lasciarsi sedurre dall’incanto di Casa Celesia, dove la tradizione incontra l’innovazione e dove ogni pasto diventa una festa per i sensi.

Riferimenti:

Casa Celesia Ristorante

Piazza Martiri della Libertà, 31 – 28047  Oleggio (NO)

Per Info e Prenotazioni: Whatsapp 351.9750198 – Tel +39 0321.1828348  –  e-mail:  ristorante@casacelesia.it

Chiuso il Martedì. Aperto solo a cena. Solo la Domenica aperto anche a pranzo.

Sito Web :   www.casacelesia.it    –    Instagram:   @casacelesia